Fattura Alessandro SbordoniI sanitari presenti all’interno del bunker, purtroppo distrutti dai vandali e di cui si sono trovati solo alcuni frammenti, erano prodotti dalla Ditta Ceramica Alessandro Sbordoni. Fondata nel 1910, produceva inizialmente ceramiche artistiche. A partire dagli anni ‘20 la produzione venne estesa anche al settore degli igienico–sanitari, con l’apertura nel 1925 del secondo stabilimento a Civita Castellana (VT), lungo la via Flaminia, e di un terzo stabilimento nel 1929 presso la borgata di Stimigliano Scalo (RI). È proprio in quest’ultimo che venivano prodotti i sanitari di primissima qualità a marchio “HYGIA VITREX”, mentre le seconde linee erano prodotte a Civita Castellana con il marchio “KRISTALLI”. Nel 1939 la ditta Sbordoni divenne tanto famosa da ottenere un eccezionale riconoscimento: il brevetto della Real Casa Savoia rilasciato l’8 Agosto 1939 alla manifattura di Civita Castellana per la riproduzione dello stemma Sabaudo, con il conseguente permesso di fregiarsi del titolo di Fornitore della Real Casa e di innalzare lo stemmLogo Hygia Vitrexa della famiglia reale sull’insegna della ditta.

Ecco spiegato perché nel logo “HYGIA VITREX” campeggiava una stilizzata corona.

Inizialmente i sistemi di produzione erano di tipo tradizionale, integralmente realizzati a mano rivestendo gli stampi con lastre di argilla fresca, che in seguito venivano assemblati,verniciati a bagno e cotti in fornaci a legna di tipo toscano con legna proveniente da Arezzo.

Il bagnoFin dal dopoguerra, la Sbordoni è considerata una delle maggiori fabbriche italiane del sanitario. Nel 1958 l’azienda diventa S.p.A. ed inizia ad affacciarsi sul mercato internazionale. Oggi il marchio Sbordoni è di proprietà della Sanitosco 1984 S.r.l., che ha contribuito donando i sanitari, per la qual cosa si ringrazia il Dr. Vanni Fulgenzi. Ancora oggi la produzione rispetta le originali tecniche artigianali di decenni or sono, realizzando pezzi inconfondibili per originalità di linee, le stesse che Alessandro Sbordoni disegnò negli anni ’30 e ‘40 del Novecento.

Le maioliche smaltate azzurre provengono invece da Sassuolo, come leggibile dalla stampigliatura apposta sul retro, e furono prodotte dall'Industria Ceramica Veggia (denominata così a partire dal 1931, dall'originaria Ceramica Carani-Giglioli del 1924). Chiusa nel '44 a causa della guerra, riaprì nel '46 e fu operativa almeno fino alla fine degli anni '60.

Le 136 maioliche mancanti, distrutte dai vandali, sono state sostituite con altrettante dello stesso colore e dimensione delle originali, realizzate artigianalmente dalla storica ditta Ceramica Giovanni De Maio di Fisciano (SA), che dal 1826 produce la famosa ceramica artistica vietrese.

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